Diciamo che praticamente ogni dottore ha le sue idee quanto
a “come si scrive la tesi”. Io non sono un dottore: però sto scrivendo la tesi, e queste
sono le cose che secondo me non bisogna tralasciare. Ovviamente è molto meglio se potete
lavorare su un computer: io faccio così, e invio ai miei amici delle stesure preliminari, che
mi permettano un backup se mi si distrugge il sistema!
1) TROVARSI UN TESTO DI PARTENZA. La prima cosa da fare è
cercare almeno due buoni libri di testo su cui costruire lo scheletro della tesi. Cioè
cominciate da subito a scrivere, spulciando qua e là in maniera più ordinata possibile.
2) BIBLIOGRAFIA.
Mentre state svolgendo quanto esposto al punto uno, una volta che avete ben chiaro l’argomento
su cui si svolgerà la tesi, ricercate quanta più bibliografia possibile. Si tratta di una
operazione molto facile da compiere: semplicemente connettetevi a qualche buona medline gratis
(ad esempio l’ottima pubmed, cercatevela su altavista), e guardate cosa è uscito di recente e
meno recente sull’argomento. Richiedete gli articoli che vi sembrano più congrui alla
biblioteca del vostro polo.
3) USARE
LA BIBLIOGRAFIA. Leggete gli articoli della bibliografia man mano che arrivano,
sottolineatene le parti più interessanti e inseritele direttamente nel testo che avete scritto
partendo dal punto 1. Estremamente importante è riportare, ad esempio tra parentesi quadra, la
fonte dalla quale avete presa la citazione, di modo che volendo cambiare qualcosa, saprete
esattamente da quale articolo andarla a prendere. Create un file a parte nel quale copierete le
segnature degli articoli di bibliografia che avete citato. Lo schema per la punteggiatura che ho
usato io è quello del Journal of Neurosurgery: A.B. Cognome, C.D. Cognome: Titolo dell’articolo.
Rivista di appartenenza N° (fascicolo):
pagine-pagine, anno di pubblicazione
4) OTTENERE
UNA PRIMA STESURA. Il concetto è che ogni tesi è grossomodo divisa in tre parti distinte:
una prima di introduzione e la seconda di analisi vera e propria nella quale sono elencati i
risultati, una terza di bibliografia. Trattandosi di una tesi di medicina ad esempio, nella
parte di introduzione possiamo inserire degli inquadramenti di anatomia o di fisiologia, una
descrizione del trattamento che si esamina, delle note storiche. Nella seconda parte, quella “calda”
insomma, inserite lo “scopo della tesi”, cioè circa due pagine di premesse di letteratura,
di concetti generali, insomma quello che spieghereste a una platea di profani cercando di
convincerli dell’utilità del vostro lavoro. Sempre nel caso di un lavoro di medicina, a
questo punto ci stanno le spiegazioni del metodo che avete seguito, insomma “cosa avete fatto
in pratica”. In questa seconda parte dovrete inserire anche le conclusioni a cui siete giunti
viste le premesse della letteratura, che avete ben chiare dopo aver svolto il punto 3, e la
vostra personale esperienza.
5) OTTENERE
UN CONFRONTO. Convincete il vostro correlatore a dare una occhiata quanto prima all’indice
della tesi. Una volta completato quanto riportato al punto quattro, avrete circa un 10 pagine in
formato Word di “tesi” già pronta. Mettete tutto in ordine seguendo i miei consigli al
punto 4, e scrivete un indice del lavoro. Questo lo porterete al vostro correlatore, che vi
dirà di “spostare questo qui, mettere di là quell’altro, questo lo eliminiamo ecc…”.
6) PROSEGUIRE
CON IL LAVORO. Nel frattempo continuerete periodicamente a visitare la letteratura medica
internazionale, a segnarvi gli identificativi degli articoli più interessanti, e a richiederli
alla vostra biblioteca di riferimento. Siate molto accurati su questo punto, dato che la parte
della “bibliografia” è sostanzialmente quella cui viene dato maggior peso. Ogni volta che
arrivano nuovi articoli, voi li inserite nella parte di bibliografia, li leggete e ne riportare
i passaggi più importanti sulla vostra tesi.
7) OTTENERE
UN SECONDO CONFRONTO. Solitamente non è facile iniziare da subito con il lavoro di ricerca
e analisi, ed è per questo che consiglio di cominciare a scrivere la parte di introduzione (la
prima parte, vedi il punto 4) per prima. Quando avete letti tutti gli articoli della
bibliografia, convincete il vostro correlatore a leggersi tutta la tesi e a dirvi in concreto
cosa c’è che va bene. A questo punto, vedendo che siete motivati (è già la seconda volta
che gli fate leggere la tesi) probabilmente anche lui avrà qualche sprono in più a correggere
il vostro lavoro, o a farvi accedere alla vera e propria parte di ricerca e analisi. Nel caso di
un lavoro più sperimentale probabilmente avrete già cominciato da un pezzo con la “seconda
parte della tesi”, tuttavia non è facile avere immediatamente accesso ai dati scritti in
ordine su una tabella. Discutete del titolo della tesi, che dovrà essere presentato con un
certo anticipo in segreteria centrale.
8) COMPLETARE
IL LAVORO. Sarà necessario avere delle immagini, dovrete sapere quali e come inserirle e
dove dal vostro correlatore durante il punto 7. Non smettete mai di richiedere bibliografia,
anche a questo punto del lavoro. State lavorando su un computer, e quindi non sarà mai un
problema inserire qualche frase, corredata di rispettivo riferimento all’articolo scientifico
da cui avete pescato.
BUONA FORTUNA. Questo sì che è importante!
Autore: Marco Sassi
|